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Come si fa
Noto anche come navel piercing, il piercing all’ombelico è certamente uno dei più quotati, soprattutto fra i giovani, ma con un crescente successo anche tra le donne adulte.
Non è un piercing particolarmente pericoloso (o almeno non più degli altri) e, soprattutto se praticato su una pancia tonica, fa indubbiamente il suo effetto.
Naturalmente i rischi di infezioni e complicazioni sono sempre dietro l’angolo.
Innanzitutto devi dimostrare, mediante documento di riconoscimento, di avere dai sedici anni in su (altrimenti, ti occorre il permesso di un genitore) e individuare un professionista pulito ed esperto, il quale ti saprà guidare in primo luogo nella scelta del tipo di piercing.
Il piercer contrassegna l’area ombelicale con un pennarello e stabilizza la pelle bloccandola con delle pinze chirurgiche, quindi procede a effettuare il buco con un lungo ago appuntito, inserendovi il gioiello da te scelto.
Durante il procedimento, respira lentamente, rimanendo ferma e tranquilla. Il piercer ti darà una serie di indicazioni, che dovrai seguire scrupolosamente ogni giorno per pulire e disinfettare la ferita.
Fa male?
Il dolore è soggettivo, ma generalmente, per questo specifico tipo di piercing, presenta un’intensità media.
Una volta inserito, il gioiello non fa molto male. Tuttavia, nelle settimane successive, si avverte inevitabilmente un po’ di dolore, soprattutto quando l’ombelico viene disinfettato.
La pelle potrebbe arrossarsi ed essere interessata dalla formazione di crosticine, ma ciò è normale nei primi giorni; qualora invece la ferita dovesse anche gonfiarsi, segno di una probabile infezione, allora è meglio rivolgersi ad un medico.
